Abstrakt
Il mito dell'uomo nuovo è un motivo presente in tutte le epoche. Religione, filosofia, politica, letteratura, arte, scienza percepiscono l'uomo nuovo come un individuo perfetto, un eroe o un leader carismatico di una nuova umanità, liberata da ogni male. Nella seconda metà del XIX secolo, il concetto rivoluzionario di libertà individuale si trasforma in una visione collettiva, la visione di una razza dominante composta da persone “comuni” unite da un'esperienza comune. La questione della soggettività riacquista un'importanza fondamentale per il pensiero umanistico nella seconda metà del XX secolo, tra gli altri, grazie alle riflessioni proposte dalla teoria femminista. Il femminismo della terza ondata ha evidenziato il problema dell'intersezionalità e del distacco dai problemi reali e quotidiani delle donne, ma ha anche proposto strategie per possibili cambiamenti per gli uomini. Teoriche e scrittrici come bell hooks e Virginie Despentes sostengono che gli uomini possono riconquistare gli ambiti da cui il patriarcato li ha respinti: la conoscenza di sé, il contatto con i propri sentimenti, il coinvolgimento nelle pratiche di cura. Virginie Despentes nel suo saggio King Kong Theory sottolinea che il patriarcato è un sistema politico che colpisce tutti i membri della società. Gli uomini dimostrano una profonda incomprensione di questo aspetto centrale che dà forma e contenuto alla loro identità e li costringe a comportarsi in un certo modo, indipendentemente dalle esigenze della loro personalità. Virginie Despentes in The King Kong Theory e Sandro Veronesi nel romanzo Colibrì, utilizzando metodologie diverse, diagnosticano gli stessi problemi e propongono soluzioni simili, tentando di delineare il profilo dell'"uomo nuovo". Postulano un nuovo ordine sociale basato sui bisogni e sulle predisposizioni dell’individuo, non soggetto ai requisiti di performance di genere. Veronesi pone al centro della sua narrazione la pratica della cura come elemento chiave della nuova mascolinità. L'“uomo nuovo” appare come un essere androgino, capace di coniugare la preoccupazione per gli altri con il principio del piacere.